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Danza, ritmo, relazioni sociali, terapia

Nello specifico, ripercorrendo alcune tappe che hanno portato alla fondazione dell’Antenna italiana della DRLST, nel mese di agosto 2015 Sara Colonna curò un intervento sugli aspetti terapeutici nell’istituto culturale del tarantismo nel Sud Italia, ciò nel contesto di un seminario internazionale organizzato dalla DRLST- Paris in Francia. In seguito a questa esperienza ed alla pratica diretta di questa danza, essa maturò la consapevolezza che gli strumenti ed i principi su cui si fonda l’Expression Primitive sono in relazione stretta con la cultura mediterranea. Essi possono produrre una risonanza in un territorio in cui i benefici e la funzione socializzante della danza, che dialoga col ritmo attraverso il sostegno e l’interazione del gruppo, devono essere solo resi coscienti in quanto parte delle storia dei luoghi e delle persone. Ne è testimonianza la pratica rinnovata delle danze di tradizione popolare, che assurge a vero e proprio fenomeno socio-culturale contemporaneo; danze che come l’Expression Primitive fanno leva sul ritmo, la percussione, il battito primario, l’andamento ondulatorio, l’interazione di un gruppo, etc..

In questa direzione Sara Colonna ha promosso nel giugno 2016, un seminario internazionale nel Salento con la presenza della fondatrice della DRLST Paris la danza-terapeuta e psicoterapeuta France Schott- Billmann in occasione della Festa di San Paolo, a Galatina (LE). Il seminario è stato possibile anche grazie all’entusiasmo e all’intervento di operatori culturali del territorio salentino e pugliese, quali, primo fra tutti, il sociologo delle religioni Professore Piero Fumarola, il Professore ed antropologo culturale Eugenio Imbriani, il ricercatore e musicista Massimiliano Morabito; ed ancora dei numerosi artisti e testimoni della tradizione popolare che sono intervenuti condividendo generosamente i propri saperi.

L’obbiettivo del “Seminario” era quello di far conoscere al territorio la pratica dell’Expression Primitive, di affrontare la tematica della musica e della danza come terapia nelle culture tradizionali del mediterraneo e non e di rivivificare il legame Lecce-Parigi ed il confronto fra esperti di musiche e pratiche di “transe”; un legame affievolitosi con la morte del sociologo francese Georges Lapassade, assiduo frequentatore del Salento quale territorio elettivo per le sue ricerche. La quattro giorni di seminario tenutasi nell’agro di Galatone (LE), in un’ottica di scambio ed incontro con la comunità, è inoltre stata l’occasione per i partecipanti, per lo più stranieri, di conoscere il territorio e di venire in contatto con i testimoni tra i più rappresentativi delle cultura popolare del luogo.

In seguito a questa esperienza hanno preso avvio degli incontri settimanali nel territorio salentino d’Expression Primitive nell’estate 2016 e 2017. Questi incontri hanno registrato una buona risposta da parte dei partecipanti che testimoniavano di effetti benefici sulla propria persona derivanti da questa danza, ma altresì è emerso l’interesse ad approfondirne la conoscenza attraverso una pratica regolare.

L’Expression Primitive è infatti da anni promossa sul territorio italiano dal suo fondatore Herns Duplan, ma mancava ad oggi una presenza ed una pratica costante nella sua forma di “dispositivo terapeutico” elaborato dalla psicoterapeuta, danza-terapeuta France Schott-Billmann a partire dai ritmi e dalla danza d’ispirazione afro-americana c.d. “Expression Primitive”. Mancava in particolare una struttura di riferimento che costituisse un collegamento diretto con la fonte, la DRLST Paris.

In questo contesto nasce l’Antenna  “DRLST Italia- Danza ritmo, relazioni sociali e terapia”, che s’inserisce in una più ampia rete internazionali di “Antenne”, nate o nascenti, in paesi come la Grecia, il Belgio, il Sud della Francia, Israele, che si prefiggono un obbiettivo comune: diffondere i valori della danza, del ritmo, della relazione sociale e della terapia attraverso di essi.

La creazione dell’antenna italiana s’inscrive inoltre in una prospettiva sociale-clinica d’intervento sui territori e presso le comunità, coerentemente con l’approccio della sua presidente, ricercatrice in seno al “Laboratorio di Clinica dei Cambiamenti Sociali” dell’Università di Parigi VII- Diderot, Facoltà di Antropologia e Sociologia.

L’attenzione si rivolge dunque al bisogno, manifestato dalle persone, di forme di ancoraggio attraverso pratiche che facciano leva sul ritmo e sulla musica, sulla danza, sul simbolismo, sulla ritualità della festa, sia sacra che profana, ed in quanto strumenti per ricreare degli spazi di condivisione; ed ancora il rinnovato interesse verso una dimensione di vita collettiva, in relazione alla terra et inspirata ad una maggiore coscienza e rispetto dei cicli stagionali, come avveniva nelle società a vocazione agro-pastorale. Ciò a partire da un’ipotesi di ricerca: la ripresa elaborativa del passato da vedersi non in termini di chiusura difensiva contro l’incertezza di un mondo in costante cambiamento, ma piuttosto come replica alla fragilizzazione dei supporti identitari sia individuali che collettivi.

L’Expression Primitive s’inscrive in questa prospettiva di ritorno al “Primitivo” nel senso di qualcosa di “primario”, essenziale; di decostruzione di una complessità in quanto prodotto dell’evoluzione sociale, storica ed economica e che pare oggi essere in dissonanza col sentire ed i bisogni degli attori sociali. In tale direzione s’inserisce il lavoro, proposto attraverso l’Expression Primitive, di valorizzazione della potenza del gesto simbolico che richiama alla memoria dei corpi un tempo impiegati in un lavoro fisico quotidiano, ed ancora del gesto che rinvia alla natura ed ai suoi elementi, ai racconti, ai miti ed ai riti propri della cultura popolare. Tutto ciò come replica alla modernità che ci ha imposto l’intellettualizzazione di ogni attività umana ed il rifiuto del contatto con la materia.

Attraverso questa danza si affronta quindi un lavoro fisico che passa attraverso il ritmo, il simbolismo, la memoria dei corpi, il tutto mantenendo una libertà nella ricerca del proprio gesto e senza cadere nella ricerca estetica; un lavoro su di sé ed in relazione al gruppo.

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